"Un bambino rafforzato dalle sue scoperte e incoraggiato a trovare le attività che più corrispondono alle sue necessità e bisogni"
Progettualità pedagogica
La nostra filosofia educativa si incentra sull’idea che la scuola sia un un luogo educativo, culturale e ricco di relazioni, in cui il bambino partecipa in maniera attiva, da protagonista, al suo personale processo di costruzione della conoscenza: un bambino rafforzato dalle sue scoperte e incoraggiato a trovare le attività che più corrispondono alle sue necessità e bisogni. E’ un luogo di crescita e scambio, dove gli insegnanti e tutto il personale coinvolto si prendono cura dei bambini, favorendo lo sviluppo graduale della loro identità. Attraverso un’equilibrata crescita fisica e psichica, il servizio promuove la continuità educativa integrando l’opera della famiglia, accogliendola, interagendo con essa e riconoscendone il suo linguaggio.
Le proposte educative della scuola e del nido d'infanzia dialogano in maniera coerente tra loro attraverso una continuità educativa di valori condivisi, in modo da accompagnare lo sviluppo dei bambini per tutto il periodo di crescita da 0 a 6 anni.
Alla base della progettualità pedagogica viene riconosciuta l'importanza dell'interazione tra bambini di età diversa, che permette di allargare le esperienze e di ampliare le opportunità di scambio, di confronto e di arricchimento, anche attraverso occasioni di aiuto reciproco e forme di apprendimento socializzato. Nello stesso tempo si pone attenzione alle esigenze specifiche delle diverse età, attraverso la realizzazione di percorsi individualizzati, valorizzando il lavoro a piccoli gruppi e grandi gruppi.
I gruppi dei bambini sono suddivisi in sezioni omogenee per età. Nel nido si preferirà questa composizione fino al compimento dei due anni a partire dai quali si creeranno poi dei gruppi-sezioni eterogenei per età, per dare la possibilità ai bambini di relazionarsi con gruppi diversi da quello di riferimento. Nella scuola dell’infanzia, all’interno delle sezioni - sempre omogenee per età - si formeranno, durante l’anno educativo, piccoli gruppi-sezioni eterogenei in diversi momenti della giornata e durante precisi progetti educativi di inter-gruppo, al fine di favorire lo scambio tra diverse competenze e creare nuovi legami significativi.
Le sezioni si rapportano tra loro in modo aperto e flessibile, tale da consentire ai bambini di allargare i propri orizzonti e di conoscere ed usufruire di tutti gli spazi e materiali della scuola. Le sezioni vengono definite ad inizio anno, secondo i criteri concordati dal coordinamento pedagogico con l’equipe educativa.
Accoglienza e ambientamento
L’ingresso del bambino, momento importante e fondamentale, è il primo passo verso quel patto di solidarietà, tra operatori e famiglia, essenziale per operare in sinergia secondo una comune e condivisa cultura dell’infanzia. All’interno del servizio è garantito e favorito un buon ambientamento dei bambini con una prima accoglienza delle famiglie, al fine di comunicare loro – e renderli così partecipi – i gesti, le strategie e i rituali messi in funzione dalle figure di riferimento della scuola. Queste pratiche di comunicazione sono fondamentali per un buon ingresso del bambino, che deve avvenire gradualmente e nel modo più naturale possibile. Affinché questo passaggio avvenga nella maniera più serena possibile e consenta al bambino di sviluppare fiducia nei confronti del nuovo ambiente sarà importante che il bambino, durante i primi giorni di frequenza della scuola, possa contare su una figura familiare adulta di riferimento. La figura dell’educatore/insegnante, con cui il bambino vive questo momento di ingresso nel nuovo ambiente, è caratterizzata dalla sua funzione di mediatore. La sua presenza si fa garante di un atteggiamento accogliente e disponibile, attraverso il quale trasmetterà al bambino quel senso di sicurezza e di fiducia in grado di stimolare la sua curiosità per gli altri bambini, per il nuovo ambiente e per gli adulti con cui trascorrerà questo importante periodo di crescita. L’educatore/insegnante proporrà giochi e attività poco direttivi, proporrà la sua presenza in maniera da lasciare che siano i bambini ad avvicinarsi a lui, si avvicinerà in modo lento e non intrusivo. Prima che l’ambientamento del bambino abbia inizio, i genitori partecipano a un colloquio preliminare che consente di acquisire informazioni sullo stile di vita del bambino, i suoi ritmi e le sue abitudini. Durante questa fase, alla famiglia vengono richieste tutte le informazioni significative attraverso le quali gli insegnanti elaboreranno, nei giorni successivi, un piano di intervento specifico per ciascun bambino, al fine di rendere questo suo ambientamento sereno e in continuità con le sue abitudini al momento dell’ingresso.
Tappe fondamentali dell’ambientamento saranno:
- conoscenza del nuovo ambiente, dei compagni e delle nuove figure di riferimento
- incoraggiamento al passaggio di ruoli (sicurezza del bambino, gestione dell’ansia da separazione, conoscenza delle abitudini del bambino e degli insegnanti)
- l’osservazione, da parte dei genitori, del comportamento e della reazione del bambino a casa, durante il periodo dell’ambientamento
Programmazione e progettazione
Le attività del nido e della scuola d’infanzia si svolgono sulla base di un programma elaborato dal gruppo di lavoro in coerenza con il progetto educativo contenente indicazioni su:
- organizzazione degli ambienti e degli spazi corrispondenti ai bisogni dei bambini
- proposte di attività di gioco e di stimolo
- strategie, modalità di accoglienza e ambientamento
- momenti quotidiani dedicati alla cura del corpo
- rapporto scuola-famiglia.
Il programma, flessibile ad accogliere nuove esigenze e bisogni dei bambini e delle loro famiglie, viene illustrato nei suoi contenuti ai genitori al fine di promuoverne la loro partecipazione. Le attività educative terranno conto dei bisogni globali dei bambini, del loro diritto ad essere aiutati a superare eventuali svantaggi e cercheranno di fornire risposte adeguate alle potenzialità di relazione, apprendimento, autonomia e affettività, valorizzando l’identità personale di ciascuno. La pratica permanente di osservazione si baserà sostanzialmente sull’ascolto, osservazione e riflessione dei seguenti contesti:
- comportamenti di gruppo/comportamenti individuali (nelle varie situazioni proposte)
- sviluppo delle competenze (apprendimento e capacità di relazione)
- sviluppo della personalità e dell’autonomia
Documentazione e verifica
Le attività svolte con i bambini sono documentate attraverso fascicoli, foto, allestimenti, video presentati alle famiglie. Fanno da riferimento il diario del bambino e il diario di sezione.